14.12.13

HD 106906 b : UN'INCREDIBILE 'RIVOLUZIONE'.

Il pianeta di cui parliamo oggi è un gigante gassoso 11 volte più massiccio del nostro Giove.
Orbita attorno ad una stella facente parte della costellazione australe della Croce e distante circa 300 anni luce dal Sole.
La sua peculiarità è quella di orbitare a ben 650 UA dalla sua stella ( ovvero oltre 97 miliardi di km): per confronto il nostro Plutone si spinge 'solo' a 50 UA dal Sole.  Questa sua caratteristica mina seriamente i modelli di formazione planetaria oggi più accettati, in particolare l'ipotesi nebulare.

Ciò che risulta davvero complicato da spiegare con le attuali conoscenze è la grande massa del pianeta ed il suo posizionamento a quell'incredibile distanza dalla sua stella.
Gli astronomi hanno comunque formulato un'ipotesi per cercare di spiegare l'evidenza osservativa: il pianeta si sarebbe dunque formato secondo lo stesso processo attraverso il quale nascono i sistemi stellari binari. La stella ed il suo pianeta massiccio si sarebbero formati in maniera indipendente grazie a due collassi di agglomerati di gas separati, ma vicini. Per qualche ignota ragione venne sottratto del materiale alla nube di gas progenitrice del  pianeta massiccio non permettendo alla potenziale protostella di raggiungere la massa critica per innescare le reazioni termonucleari interne. Di questa mancata stella rimase dunque un enorme e massiccio pianeta gassoso. Naturalmente l'altro collasso gravitazionale avrebbe generato poi la stella che oggi illumina questo pianeta, senza particolari problemi evolutivi. A questo proposito è interessante considerare il rapporto tra la massa della stella e quella del pianeta, stimato in uno a cento. Il problema sorge anche qui: oggi si ritiene che per i sistemi stellari binari valga la regola che vuole che una stella non debba possedere una massa superiore a dieci volte quella della compagna. Questo rema contro l'ipotesi della nascita alla stregua di un sistema binario.
La stella HD 106906 ed il suo pianeta sono stati scoperti utilizzando il metodo fotografico, utilizzando il Magellan Telescope equipaggiato con il nuovissimo ed avanzatissimo sistema di ottiche adattive MagAO.
Per concludere, una curiosità: è in atto una petizione sottoscritta già da oltre 120.000 persone e diretta all'International Astronomical Union al fine di assegnare al pianeta il nome 'Gallifrey' (il mondo natale di Doctor, personaggio della serie fantascientifica 'Doctor Who'). Attualmente però il regolamento dell'IAU non permette di aggiungere nomi popolari alla catalogazione già effettuata ufficialmente.

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