4.11.13

KEPLER-78b : IL PIANETA MISTERIOSO

Il pianeta di cui parliamo oggi, denominato Kepler-78b, è stato appena scoperto e rappresenta un vero e proprio enigma per gli astronomi. Si tratta di un pianeta orbitante attorno a Kepler-78, una stella distante circa 400 anni luce e appartenente alla costellazione del Cigno.
Su questo incredibile pianeta l'anno dura appena 8.5 ore e la conseguente distanza dalla stella è di circa 1 milione di km ( 1/100 di unità astronomica e cioè 1/100 della distanza Terra-Sole).
Secondo i modelli di formazione planetaria attualmente accettati il pianeta in questione non dovrebbe trovarsi lì: non dovrebbe/potrebbe essere così vicino alla sua stella tanto da rasentarne l'atmosfera. Si crede che si sia formato altrove nel sistema e poi sia migrato nella sua posizione attuale. Ma anche questa teoria lascia perplessi gli addetti ai lavori: se si fosse formato più vicino all'astro (cioè praticamente dentro l'atmosfera stellare) le forze mareali della stella ed il suo intenso calore avrebbero distrutto il pianeta sul nascere. Anche lo scenario di una formazione in un luogo più distante dalla stella ed una conseguente migrazione verso l'interno del sistema non convince: secondo le simulazioni il pianeta sarebbe finito direttamente dentro la stella e non così vicino.

Inoltre il pianeta risulta leggermente più grande (1.2 volte) della Terra ma presenta una densità paragonabile a quella del nostro pianeta (5.3 g/cm3); ciò significa che con ogni probabilità è composto da roccia e metalli.
Kepler-78b è così vicino alla sua stella che entro 3 miliardi di anni si crede che verrà inglobato dalla sua stella e con ogni probabilità distrutto.
Sulla superficie del pianeta la temperatura raggiunge facilmente i 3000°C, grazie all'intenso irraggiamento della vicinissima stella.
Gli astronomi si sono anche imbattuti in una inaspettata complicazione nella già delicata operazione di rilevazione del debolissimo segnale del pianeta: si è visto infatti che la superficie della stella madre del nuovo pianeta presenta macchie stellari.
A centinaia di anni luce di distanza una macchia stellare, oltre ad essere di difficilissima rilevazione, può essere scambiata per un pianeta in transito e dunque sono scattati i controlli appositi per escludere possibili errori.Grazie all'effetto Doppler è stato calcolato il periodo rotazionale della stella (alla frequenza a cui apparivano le macchie) che è risultato essere pari a 12.5 giorni, cioè molto più delle 8.5 ore di rivoluzione del pianeta. Questa discrepanza temporale ha permesso di escludere che il pianeta rilevato fosse una macchia stellare, ovvero un oggetto reale posto sulla superficie della stella e vincolato al tempo di rotazione dell'astro.
Data l'estrema vicinanza il pianeta risulta bloccato marealmente e dunque rivolge sempre la stessa faccia alla stella. Le analisi hanno mostrato che il pianeta rilflette il 60% della luce che lo illumina ma la temperatura sul suo emisfero perennemente buio è attualmente sconosciuta.


Articolo: http://arxiv.org/pdf/1305.4180v2.pdf