30.4.14

NUOVA STELLA ULTRAFREDDA O PIANETA GIGANTE ESPULSO?

L'Universo ci regala una nuova incredibile scoperta....poco oltre il cortile di casa nostra! Un nuovo vicino del Sole da aggiungere alle mappe ed alla lista degli oggetti celesti più esotici finora scoperti.
Un astronomo della Pennsylvania State University, utilizzando il Wide-field Infrared Survey Explorer ( WISE ), ha scovato il nuovo oggetto distante solamente 7,2 anni luce dal Sole.
Per intenderci, il sistema stellare più vicino al Sole è quello triplo di Alfa Centauri ( A, B e Proxima) posto a 4,36 a.l. da noi.
Il nuovo corpo celeste in questione risulta essere la nana bruna più fredda mai scoperta, con una temperatura superficiale simile a quella presente ai poli terrestri e compresa tra i -48°C e -13°C ! Nel recente passato sono state scoperte altre nane brune con temperature massime di 20°C, ma nessuna mai così fredda come l'ultima arrivata.
Ma cos'è una nana bruna? Si tratta di una stella troppo piccola per innescare al suo interno le reazioni termonucleari per bruciare l'idrogeno e troppo grande per essere considerata un pianeta a pieno titolo. Vengono infatti chiamate 'stelle mancate'.
WISE J085510,83-071442.5, questo il nome dell'oggetto celeste, presenta una massa compresa tra le 3 e le 10 masse gioviane. Questo dato le attribuirebbe un primato: si tratterebbe della nana bruna più piccola mai scoperta. Ma l'ipotesi più affascinante è quella che si possa trattare di un pianeta gigante gassoso espulso miliardi di anni fa dal nostro sistema planetario ed ora vagante nello spazio profondo. Sarebbe il primo esempio di "pianeta solare extrasolare" ! A favore di questa teoria va segnalato che nel primo miliardo di anni di vita del nostro sistema solare vi erano decine, se non centinaia, di planetoidi che vennero espulsi dal sistema solare a seguito della formazione dei giganti gassosi e della successiva stabilizzazione delle orbite.
La vicinanza dell'oggetto è risultata chiara dalle foto scattate all'oggetto col passare del tempo, foto che hanno reso evidente un notevole spostamento rispetto alle stelle lontane sullo sfondo ( stimato in 8"/ anno). Inoltre l'oggetto sarebbe stato invisibile ai telescopi ottici e dunque per scovarlo WISE ha scandagliato il cielo nell'infrarosso anche tre volte, rilevando il debole bagliore termico della stella mancata. Già presente in scatti del 2010 ( la sua presenza è stata notata a posteriori), osservazioni successive del 2013 già resero evidente lo spostamento, fino alla conferma tramite le ultime osservazioni del gennaio 2014. Grazie alle
osservazioni del 2013 venne scoperta anche una coppia di nane brune situate a 6,5 anni luce da noi, divenute il terzo sistema stellare più vicino al Sole. WISE J085510,83-071442.5 si colloca al quarto posto.
Si attendono ora ulteriori studi per caratterizzare questo incredibile oggetto e per capire se la sua origine è legata al nostro sistema solare.

18.4.14

KEPLER-186f : PRIMO PIANETA TERRESTRE NELLA ZONA ABITABILE

La scoperta annunciata oggi dalla NASA resterà senza dubbio nella storia ed in particolare in quella legata alla ricerca dei pianeti attorno ad altre stelle. Trent'anni fa conoscevamo solo i pianeti del nostro sistema solare, mentre oggi, oltre a quelli, conosciamo migliaia di altri mondi attorno a stelle diverse dal nostro Sole.
Oggi sappiamo che esistono molte tipologie di esopianeti, ma da subito la caccia si è evoluta ed affinata per raggiungere il più ambito tra gli obiettivi: scovare l'esopianeta gemello della nostra Terra. Ebbene, dopo 22 anni e 1782 pianeti, ci siamo: è stato annunciata oggi la scoperta del primo pianeta di tipo terrestre orbitante nella zona abitabile della sua stella.

Prima di entrare nel merito della straordinaria scoperta bisogna però chiarire che il nuovo pianeta è il primo pianeta di dimensioni terrestri che rivoluziona attorno alla sua stella in quella tanto preziosa quanto particolare orbita, detta zona di abitabilità, che permetterebbe la presenza di acqua liquida sulla superficie solida del pianeta. Dunque è stato scoperto un presunto gemello della Terra, ma non è detto che ci sia vita e che presenti acqua sulla sua superficie.  L'importanza della scoperta risiede dunque nell'essere riusciti per la prima volta a scovare con certezza un esopianeta delle dimensioni della Terra che orbita nella zona di abitabilità.
Il pianeta in esame è Kepler-186f. Orbita assieme ad altri 4 pianeti attorno alla stella di classe M (nana rossa) nota come Kepler 186, di dimensioni pari a metà di quelle del nostro Sole da cui dista circa 490 anni luce in direzione della costellazione del Cigno. Il pianeta rivoluziona in 130 giorni attorno al suo astro che lo illumina a mezzogiorno con un'intensità luminosa pari ad 1/3 della luce che la Terra riceve dal Sole alla stessa ora, ovvero la stessa intensità luminosa del Sole un'ora prima del tramonto. Il pianeta dista 52,4 milioni di km dalla sua stella.
Di questo mondo conosciamo solo l'orbita e la dimensione (leggermente maggiore di quella terrestre), ma non la massa e la composizione. Considerando le ridotte dimensioni si può ragionevolmente affermare che si tratti di un pianeta roccioso. Determinare la massa e la composizione di questo e di altri pianeti terrestri sarà compito dei potenti telescopi di nuova generazione in costruzione.
Il fatto che il pianeta si trovi all'interno della zona abitabile non significa matematicamente che sia abitabile, molto dipende infatti dal tipo di atmosfera che possiede. Anche questo aspetto è ancora tutto da studiare.
I 4 pianeti compagni di Kepler-186f ( Kepler-186b, Kepler-186c, Kepler-186d, Kepler-186e ) sono tutti interni a quest'ultimo e rivoluzionano rispettivamente in 4, 7 13 e 22 giorni risultando tutti troppo caldi per ospitare la vita come la conosciamo noi. Tutti posseggono una dimensione non superiore a 1,5 volte la Terra e dunque si tratta con ogni probabilità di pianeti rocciosi.
In conclusione, considerando le limitate conoscenze attuali, possiamo affermare che più che un gemello della Terra, Kepler-186f risulta essere un cugino dalle grandi potenzialità ancora tutte da studiare ed approfondire: la prossima grande sfida sarà studiare la composizione chimica del pianeta e della sua atmosfera.