5.1.16

UNA NUOVA TERRA NELLE VICINANZE?

Nella Via Lattea il nostro Sole si trova in una zona mediamente popolata di stelle e dunque, osservando il cielo dalla superficie terrestre, le stelle più vicine alla nostra risultano ben distanziate le une dalle altre. A questa distribuzione bisogna aggiungere un dato importante: oltre il 70% delle stelle della nostra galassia sono nane rosse, ovvero stelle piccole, "fredde" e poco luminose.
Segue che campionando tutte le stelle note entro 20 anni luce dal Sole (ad oggi 131) troveremo un esiguo numero di stelle luminose e di massa superiore a quella solare (solo 10 visibili ad occhio nudo), in favore di una maggioranza schiacciante di astri appartenenti alla categoria delle nane rosse (almeno 50). Va inoltre aggiunto un secondo dato: la maggior parte delle stelle non conduce una vita solitaria, bensì è organizzata in sistemi binari o ternari. Entro 20 anni luce si trovano almeno 54 sistemi stellari...
Da queste semplici ma fondamentali quantità possiamo comprendere la difficoltà nello studiare queste stelle che pur essendo relativamente vicine a noi osservatori, presentano una bassissima luminosità apparente nel visuale e nella maggior parte dei casi emettono gran parte della loro luce addirittura nella banda infrarossa dello spettro elettromagnetico.
Attorno ad una di queste nane rosse, nota come Wolf 1061 e distante appena 14 anni luce, è stato scoperto un nutrito sistema planetario. Una scoperta importante considerando la vicinanza al nostro sistema, ma non eccezionale vista la lunghissima lista di pianeti scoperti anche attorno a stelle vicine al Sole. A rendere notevole questa scoperta è la presenza attorno a Wolf 1061 di un pianeta posto nella zona abitabile della stella.
Ma andiamo con ordine ed esploriamo l'intero sistema.
La stella è una nana rossa di classe spettrale M3 posta apparentemente in direzione della costellazione dell'Ofiuco. Si tratta della 36esima stella più vicina al Sole e brilla con magnitudine visuale +10.1 (troppo debole per l'occhio umano ma facilmente individuabile in un piccolo telescopio - 16h 30m 18s -12° 39′ 45″), luminosità data dalla sua massa ridotta  meno di un terzo di quella solare, al pari del raggio) e dalla sua temperatura oscillante attorno ai 3000K.  Possiede una piccolissima variabilità (tipo BY Dra) di periodo attualmente indeterminato, dovuta forse alla presunta natura binaria (anch'essa non confermata, ma spiegherebbe alcune anomalie spettroscopiche ) o ad attività superficiale della stella (flares o macchie stellari).
Ebbene, nel dicembre scorso un team di astronomi australiani ha scoperto ben 3 pianeti analizzando dieci anni di misurazioni della velocità radiale raccolti da  HARPS uniti a 8 anni di rilevamenti fotometrici dell'All Sky Automated Survey.  



La zona abitabile calcolata per Wolf 1061 si estende tra 0,073 UA e 0,19 UA dall'astro e l'orbita del secondo pianeta, Wolf 1061c rientra al suo interno. In particolare il pianeta orbita a 0,084 UA dalla stella, dunque all'interno ma vicino al limite interno (caldo) della zona di abitabilità. Le piccole masse dei pianeti, unite alle ridotte dimensioni, li fanno rientrare nella categoria delle superterre e dunque nella classe dei pianeti rocciosi.
Questa configurazione rende attualmente Wolf 1061c l'esopianeta potenzialmente abitabile più vicino alla Terra, da non confondere con il pianeta extrasolare più vicino in termini assoluti che è Alfa Centauri Bb (4,37 a.l.).
Naturalmente rientrerà a pieno titolo nella lista dei pianeti extrasolari su cui si concentrerà nei prossimi anni la  nuova generazione di telescopi . Saranno di notevole importanza gli studi sulla composizione chimica del pianeta e della sua atmosfera al fine di caratterizzarlo al meglio e confermare o meno la sua importanza ai fini della ricerca della vita nel cosmo. 
Il terzo pianeta, Wolf 1061d orbita poco oltre il confine esterno della zona abitabile e quindi la possibilità che sia abitabile dipende tutta dalla struttura e dalla composizione della sua atmosfera.