10.8.15

UN PIANETA COME URANO A 8.800 ANNI LUCE DA NOI

C'è un metodo che ci permette di scoprire pianeti estremamente distanti dal nostro Sole, là dove
neanche il metodo del transito o delle velocità radiali possono arrivare: si tratta del microlensing gravitazionale.
Un evento di microlensing si verifica quando una stella in primo piano si allinea prospetticamente (dunque apparentemente) con una stella posta a grande distanza sullo sfondo del cielo. Per una serie di concause gravitazionali la stella in primo piano si comporta come una lente che amplifica il segnale luminoso in arrivo dalla stella lontana, permettendoci di studiare la stella in primo piano in dettaglio. Se poi la stella vicina possiede alcuni pianeti in orbita, anch'essi contribuiranno in minima parte ad amplificare il segnale della stella distante, rendendosi evidenti durante l'evento.
Un evento di microlensing può durare in media alcune settimane o pochi mesi al massimo, ma il contributo dei pianeti varia da poche ore a pochissimi giorni....quindi bisogna essere pronti ad osservarlo nel momento in cui l'evento si verifica. La difficoltà di osservare questi eventi è la loro imprevedibilità: ad oggi la cartografia stellare della Via Lattea è ancora alquanto imprecisa ed è ancora difficile determinare la posizione esatta ( oltre che il moto proprio) di stelle poste a distanze medie e grandi dal Sole, e di conseguenza prevedere il verificarsi di questi apparenti allineamenti.
Oggi però esistono software che scandagliano instancabili tutto il cielo e comunicano prontamente ai grandi telescopi terrestri e spaziali il verificarsi di tale evento.
In questo caso sono stati addirittura due i telescopi che hanno scoperto indipendentemente il nuovo pianeta attorno alla lontanissima stella: il WM Keck Observatory delle Hawaii ed il Telescopio Spaziale Hubble.
Il sistema, catalogato come OGLE-2005-BLG-169, è stato scoperto nel 2005 da una collaborazione tra il progetto OGLE (Optical Gravitational Lensing Experiment ), MicroFUN (Microlensing Follow-up Network) e MOA ( Microlensig Observations in Astrophysics): tutti progetti che cercano pianeti extrasolari utilizzando il metodo del microlensing gravitazionale. La stella si trova nella costellazione del Sagittario e presenta magnitudine visuale 20,4.
Il risultato dell'osservazione congiunta del Keck e dell'HST ha permesso di scoprire che attorno alla stella in primo piano ( con massa pari al 70% del nostro sole) orbita un pianeta delle dimensioni di Urano, posto su un'orbita larga rispetto all'astro. Il pianeta, catalogato come OGLE-2005-BLG-169b, rivoluziona attorno alla sua stella in 3300 giorni ad una distanza di 2.7 unità astronomiche e presenta una massa pari a 13 volte quella terrestre.
Nonostante HST abbia osservato il sistema 6,5 anni dopo l'evento e la camera NIRC2 del Keck abbia confermato il tutto 8 anni dopo l'evento, le stelle erano ancora talmente vicine da poter essere studiate come allineate (presentando un'unica immagine stellare allungata) e lo studio dell'immagine allungata e della relativa curva di luce ha permesso di ottenere la massa delle due stelle, una stima di quella del pianeta, la separazione orbitale del pianeta dalla stella vicina e la distanza del sistema planetario dal Sole.
Per stelle lontanissime (migliaia-decine di migliaia di anni luce) ed al limite della visibilità dalla Terra il metodo del microlensing rimane attualmente l'unico proficuo per scovare nuovi pianeti e per ottenere importanti informazioni su di essi.

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