18.4.14

KEPLER-186f : PRIMO PIANETA TERRESTRE NELLA ZONA ABITABILE

La scoperta annunciata oggi dalla NASA resterà senza dubbio nella storia ed in particolare in quella legata alla ricerca dei pianeti attorno ad altre stelle. Trent'anni fa conoscevamo solo i pianeti del nostro sistema solare, mentre oggi, oltre a quelli, conosciamo migliaia di altri mondi attorno a stelle diverse dal nostro Sole.
Oggi sappiamo che esistono molte tipologie di esopianeti, ma da subito la caccia si è evoluta ed affinata per raggiungere il più ambito tra gli obiettivi: scovare l'esopianeta gemello della nostra Terra. Ebbene, dopo 22 anni e 1782 pianeti, ci siamo: è stato annunciata oggi la scoperta del primo pianeta di tipo terrestre orbitante nella zona abitabile della sua stella.

Prima di entrare nel merito della straordinaria scoperta bisogna però chiarire che il nuovo pianeta è il primo pianeta di dimensioni terrestri che rivoluziona attorno alla sua stella in quella tanto preziosa quanto particolare orbita, detta zona di abitabilità, che permetterebbe la presenza di acqua liquida sulla superficie solida del pianeta. Dunque è stato scoperto un presunto gemello della Terra, ma non è detto che ci sia vita e che presenti acqua sulla sua superficie.  L'importanza della scoperta risiede dunque nell'essere riusciti per la prima volta a scovare con certezza un esopianeta delle dimensioni della Terra che orbita nella zona di abitabilità.
Il pianeta in esame è Kepler-186f. Orbita assieme ad altri 4 pianeti attorno alla stella di classe M (nana rossa) nota come Kepler 186, di dimensioni pari a metà di quelle del nostro Sole da cui dista circa 490 anni luce in direzione della costellazione del Cigno. Il pianeta rivoluziona in 130 giorni attorno al suo astro che lo illumina a mezzogiorno con un'intensità luminosa pari ad 1/3 della luce che la Terra riceve dal Sole alla stessa ora, ovvero la stessa intensità luminosa del Sole un'ora prima del tramonto. Il pianeta dista 52,4 milioni di km dalla sua stella.
Di questo mondo conosciamo solo l'orbita e la dimensione (leggermente maggiore di quella terrestre), ma non la massa e la composizione. Considerando le ridotte dimensioni si può ragionevolmente affermare che si tratti di un pianeta roccioso. Determinare la massa e la composizione di questo e di altri pianeti terrestri sarà compito dei potenti telescopi di nuova generazione in costruzione.
Il fatto che il pianeta si trovi all'interno della zona abitabile non significa matematicamente che sia abitabile, molto dipende infatti dal tipo di atmosfera che possiede. Anche questo aspetto è ancora tutto da studiare.
I 4 pianeti compagni di Kepler-186f ( Kepler-186b, Kepler-186c, Kepler-186d, Kepler-186e ) sono tutti interni a quest'ultimo e rivoluzionano rispettivamente in 4, 7 13 e 22 giorni risultando tutti troppo caldi per ospitare la vita come la conosciamo noi. Tutti posseggono una dimensione non superiore a 1,5 volte la Terra e dunque si tratta con ogni probabilità di pianeti rocciosi.
In conclusione, considerando le limitate conoscenze attuali, possiamo affermare che più che un gemello della Terra, Kepler-186f risulta essere un cugino dalle grandi potenzialità ancora tutte da studiare ed approfondire: la prossima grande sfida sarà studiare la composizione chimica del pianeta e della sua atmosfera.



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