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8.5.15

HL TAU: NASCITA DEI PIANETI IN DIRETTA.

Nell'ottobre del 2014 circolò un'immagine storica per il suo dettaglio e per le implicazioni. 

HL Tau è una giovane stella della costellazione del Toro posta a circa 450 anni luce da noi; il suo sistema ha un'età inferiore al milione di anni ed un diametro pari a 36 miliardi di km.
In particolare l'immagine mostra una serie di cerchi scuri concentrici interpretati inizialmente come quelle orbite particolari in cui i pianeti neonati stanno facendo le pulizie, ovvero, rivoluzione dopo rivoluzione, ripuliscono la loro orbita dai detriti avanzati dal loro processo di formazione.
Questa sembra essere una tappa obbligata nella formazione di un sistema planetario ed è stata immortalata con un dettaglio senza precedenti da telescopio ALMA.


Al momento della pubblicazione dell'immagine si creò un dibattito circa l'effettiva possibilità che i cerchi scuri potessero essere le orbite planetarie in quanto troppo vicine le une alle altre. Qualcuno si spinse ad ipotizzare addirittura che la gravità avesse espulso i pianeti dal sistema a causa di questa configurazione estrema.
Recenti e più approfonditi studi però hanno dimostrato come un sistema come quello in foto possa esistere ma con particolarissime condizioni di sopravvivenza: le orbite scure ed i relativi pianeti sarebbero in risonanza gli uni rispetto agli altri. Ciò significa che la configurazione rimane stabile a patto che i pianeti orbitino in precisi tempi e a particolari distanze. Ed in particolare questi pianeti si mancherebbero per pochissimo, quanto basta per mantenere in equilibrio il sistema e non collidere.
Il tutto somiglia ad una configurazione presente anche nel nostro sistema solare: le orbite di Nettuno e Plutone. Queste si intersecano ma grazie ai particolari periodi orbitali dei pianeti i due non si scontrano mai rimanendo in equilibrio per miliardi di anni.
Anche l'aspetto temporale della questione ha lasciato interdetti gli astronomi: il sistema si è formato e sta producendo i pianeti in meno di un milione di anni, un battito di ciglia anche per il nostro sistema solare. Questa evidenza fa riflettere ora sulla rapidità con cui si forma un disco protoplanetario.
e gas attorno alla stella HL Tau.
Con ogni probabilità numerosi pianeti in formazione verranno espulsi da questo sistema entro i prossimi milioni di anni a causa dell'interazione gravitazionale con i pianeti più massicci che si verranno a formare. Questi ultimi guadagneranno orbite stabili nel sistema, ritornando ad uno stato di generale equilibrio. Questa ipotesi si basa su quanto pare sia accaduto all'interno del nostro sistema solare, chissà che HL Tau non ci sorprenda nuovamente.

10.11.14

HL TAU: FINALMENTE UNA CHIARA E STORICA CONFERMA.

Le immagini dei dischi protoplanetari di cui disponiamo oggi cominciano ad essere numerose e sempre più dettagliate. Talvolta ritraggono sistemi planetari nascenti visti di taglio, altre volte li immortalano come se li stessimo sorvolando. Eppure, fatta eccezione per pochissimi casi, le riprese mancano di quel dettaglio necessario ad eliminare alcuni dubbi teorici persistenti sulla formazione dei pianeti all'interno di questo disco di gas e polveri.
Il radiotelescopio ed interferometro ALMA è riuscito a colmare questo vuoto di dati raccogliendo un'immagine storica di ciò che sta accadendo attorno alla stella HL Tau, nella costellazione del Toro a 450 anni luce da noi.
L'astro in questione ha all'incirca un milione di anni ed è proprio la sua giovane età a rendere questo sistema un ottimo candidato per la ricerca degli stadi iniziali della formazione planetaria.
La teoria ha fino ad oggi ipotizzato la formazione dei pianeti all'interno di un disco protoplanetario per accrescimento: gas e polveri presenti nel disco si raccoglievano in conglomerati di materia sempre più massivi fino a produrre comete, asteroidi ed infine pianeti. Questi ultimi ripulivano le loro orbite, stabilizzandole. 
Dunque, quello che si voleva osservare chiaramente era proprio un disco formato da anelli concentrici di materia separati da 'divisioni', ovvero anelli privi di materia al loro interno, sintomo di planetesimi che stavano per l'appunto ripulendo la loro orbita. 
Finalmente ALMA ha potuto osservare proprio questa configurazione nella recente immagine rilasciata dal team di astronomi che porta avanti questo importante studio.
Per una volta un aspetto della teoria della formazione planetaria trova una chiara ad incontrovertibile prova della sua correttezza, dopo le tantissime correzioni derivanti dall'osservazione di centinaia di sistemi planetari extrasolari assai differenti dal nostro, ognuno con le sue incredibili dinamiche al limite del fantascientifico.
Un altro importante dato che emerge è senza dubbio la velocità con cui si formerebbero i pianeti: ALMA ha osservato numerosi pianeti in formazione attorno a questa stella di appena 1 milione di anni. Senza dubbio la formazione dei pianeti avviene  in maniera molto più rapida di quanto ipotizzato fino ad oggi.
La protostella appare di magnitudine visuale 15 e costituisce, come tutte le giovanissime stelle con disco in formazione, un oggetto di Herbig-Haro dotato di due getti polari opposti.
Il disco possiede una massa totale stimata in 0,1 masse solari ed un diametro di 4000 UA.

Finalmente le immagini prodotte dalle simulazione cominciano ad essere sostituite con quelle reali raccolte dai migliori telescopi oggi esistenti.