16.6.17

LA DIVERSITA' DEI GEMELLI


La scoperta di cui parliamo oggi mette l'accento sulla caratterizzazione dei pianeti extrasolari. Tra le migliaia di mondi che oggi conosciamo, molti ormai si somigliano ad esempio per massa o dimensioni. Eppure non possiamo pensare che due pianeti con stesse caratteristiche siano necessariamente uguali e ciò vale soprattutto per l'aspetto di questi mondi. 
Hubble ha osservato due stelle simili al Sole, HAT-P-38 e WASP-67, concentrandosi sui due pianeti giganti gassosi che vi orbitano attorno, rispettivamente HAT-P-38b e WASP-67b.
Nonostante essi abbiano simile taglia, massa, temperatura e stella madre, gli astronomi hanno voluto saperne di più e hanno cercato di ricostruirne l'aspetto suggerito dai dati raccolti.
Autrice di queste fini osservazioni è la camera WFC3 di Hubble, giò molte volte utilizzata in passato per lo studio e la caratterizzazione dei pianeti extrasolari. 
La vera scoperta sta dunque nell'analisi spettroscopica delle due atmosfere, simili nella struttura ed assai diverse nella composizione chimica! 
Questa evidenza non può significare altro se non una genesi differente dei due involucri gassosi.
L'atmosfera di WASP-67b è più densa di nubi rispetto a quella che circonda HAT-P-38b.
Analizzando l'emissione spettrale delle molecole d'acqua presenti nelle due atmosfere, gli astronomi sono anche riusciti a riconoscere e quantificare l'incidenza della presenza di nubi su tale emissione, potendo stimare quindi l'abbondanza di nubi presenti sui due pianeti. In termini del tutto generali tale nuvolosità provoca un'attenuazione nel segnale prodotto dalle molecole d'acqua.
Tali differenze nella composizione chimica e nella nuvolosità potrebbero essere state causate da vari fattori passati come eventi globali, migrazioni planetarie, cambiamenti delle condizioni ambientali in cui si sono evoluti i due mondi.
I due pianeti sono molto vicini alla loro stella e completano il loro anno in appena 4 giorni e mezzo. Tale condizione li vincola a mostrare sempre il medesimo emisfero alla stella, producendo un dì perenne rovente (700°C) ed una notte perenne più fredda sull'altro emisfero. Le nubi che si addensano su questi pianeti potrebbero essere formate da cloruro di potassio e solfuro di sodio.

Nessun commento:

Posta un commento