23.7.12

PICCOLO E ROCCIOSO?

Questa volta parliamo di una scoperta che, se confermata, farebbe compiere alla ricerca dei pianeti extrasolari un ulteriore e importantissimo balzo in avanti.
Kepler ci ha viziato con le sue scoperte rivoluzionarie, ma stavolta è il telescopio spaziale Spitzer a dare il meglio di sè. Entriamo nel merito della scoperta.
Il sistema in esame era già noto agli scienziati in quanto era in fase di studio GJ 436b, l'unico pianeta conosciuto. Si tratta di un pianeta appartenente alla classe degli 'Hot Neptune', ovvero un pianeta della taglia di Nettuno ma molto più caldo.
Analizzando più a fondo la luce infrarossa raccolta dalla stella del sistema, gli astronomi si sono accorti di piccoli ulteriori cali di luce che successive verifiche d'archivio hanno evidenziato come periodici. E si sa che quanto una stella non variabile intrinsecamente presenta variazioni periodiche di luminosità nella sua curva di luce, questo indizio può indicare la presenza di un pianeta che le orbita attorno.
L'importanza della scoperta sta anche nella novità che essa ha rappresentato per Spitzer. Mai Spitzer ha scoperto pianeti utilizzando la tecnica del transito, limitandosi solamente a compiere notevoli scoperte e rilevazioni su pianeti extrasolari già noti. Non solo, sarebbe al contempo anche il primo sistema multiplo scoperto dal telescopio spaziale infrarosso.


Ma gli strumenti in dotazione non danno certezze : non si può ancora dire con certezza che UCF-1.01, come  è stato battezzato, sia un pianeta e determinare con altrettanta certezza la massa. Gli astronomi attendono future osservazioni che confermino i loro indizi.
Quello che traspare dalle prime conclusioni è che si tratti di almeno un pianeta, di dimensioni pari a tre quarti  di quelle terrestri, dunque più piccolo della Terra! Ad oggi solo Kepler è stato in grado di scovare con certezza tre pianeti di dimensioni inferiori a quelle del nostro pianeta. 
Rivoluziona attorno alla sua stella in 1.38 giorni. Pare ci sia un secondo candidato, UCF-1.02, con massa circa pari a UCF-1.01 e periodo indeterminato. Secondo i modelli applicati a UCF-1.01, il pianeta presenterebbe una temperatura superficiale di 860 K, incompatibile con la vita come la conosciamo sulla Terra. Osservazioni a 4.5 micron sembrano confermare le previsioni di una tenue atmosfera povera di metano e ricca di monossido di carbonio, esistente almeno sul lato illuminato del pianeta.
Non meno interessante risulta essere la distanza di questo sistema dal Sole, stimata in soli 33 anni luce.

Articolo:
http://arxiv.org/abs/1207.4245

Nessun commento:

Posta un commento