
Il team di astronomi autore della scoperta ha anche rilevato la luce riflessa dall'atmosfera di quel mondo lontano durante il passaggio ravvicinato con la sua stella.
Nel nostro sistema solare i pianeti possiedono orbite tutto sommato circolari e solo alcuni asteroidi e comete hanno orbite così ellittiche; invece, tra i vari pianeti extrasolari scoperti, orbite di questo tipo non sono una rarità.

L'analisi della luce riflessa da parte del team di astronomi ha detto molto circa la composizione e la struttura atmosferica del pianeta. Nonostante quel mondo passi la maggior parte del tempo lontano dalla sua stella, quando la raggiunge la sua atmosfera si surriscalda molto rapidamente e permette agli astronomi di rilevare ed analizzare la radiazione proveniente dalla stella e riflessa dall'atmosfera planetaria.
La quantità di luce emessa da un pianeta è direttamente conseguente alla composizione atmosferica. Venere e Giove brillano in cielo grazie alle nubi ghiacciate che riflettono molto efficientemente la luce solare incidente. Ma se un pianeta come Giove passasse molto vicino al Sole tutto il materiale ghiacciato sospeso nelle nubi evaporerebbe rapidamente abbassandone la luminosità complessiva.
Il team ipotizza che HD 201782 b abbia un aspetto simile a quello di Giove, ricco di differenti strati di nuvole, ma ancora non è in grado di stabilirlo con certezza.
Gli esopianeti di questo tipo sono ancora densi di misteri per gli astronomi. Non è stata ancora ben compresa la dinamica che pone i pianeti su orbite così estreme, anche se al momento si considerano due possibili spiegazioni. La prima ipotizza la presenza di un secondo pianeta (o vari pianeti) che ha destabilizzato l'orbita di HD 20782 b, prima di essere espulso dal sistema per ragioni gravitazionali di riordino delle orbite. La seconda è legata alla natura del sistema: il pianeta si trova in un sistema stellare binario ed è possibile che l'influenza gravitazionale della seconda stella (HD 20781) abbia alterato l'orbita dell'esopianeta nel corso del tempo. Nel 2011, attorno a quest'ultima stella, sono stati scoperti altri due pianeti di taglia nettuniana.
La nuova generazione di telescopi dedicati ai pianeti extrasolari, tra cui TESS e CHEOPS, aiuterà senza dubbio a svelare i misteri di questo strano sistema.
Nessun commento:
Posta un commento