Nelle ultime settimane si è sentito parlare molto di
questa stella e soprattutto di un ipotetico segreto
nascosto nella variazione
della sua luminosità....facciamo un po' di chiarezza e scindiamo ciò che
sappiamo da ciò che ipotizziamo.
Osservata dal telescopio spaziale Kepler, dedicato alla
ricerca ed allo studio dei pianeti extrasolari transitanti, la stella in
questione rappresenta un vero e proprio nuovo enigma per gli astronomi, tanto
che è stata avanzata anche un'ipotesi appartenente solitamente al dominio della
fantascienza.
Ma andiamo con ordine e conosciamo da vicino questa
curiosa stella.
KIC 8462852 dista
1480 anni luce dal Sole e dalla Terra appare come una stellina di magnitudine
visuale 11,7 posta in direzione della costellazione del Cigno. Nonostante possieda una massa ed una
dimensione pari a circa una volta e mezza quella solare, la sua luminosità
risulta pari al 67% di quella del nostro astro.
Rientra nella classe spettrale F V, ovvero si tratta di una stella leggermente più calda e massiccia del nostro Sole ( di classe G2 V).
Rientra nella classe spettrale F V, ovvero si tratta di una stella leggermente più calda e massiccia del nostro Sole ( di classe G2 V).
Fin qui, nulla di diverso da milioni di altre stelle note e
meno note. Eppure osservandola in maniera approfondita per un lungo periodo di
tempo, il team che gestisce Kepler ha notato una grande ed inedita anomalia
nascosta tra i dati raccolti sul flusso luminoso della stella. Kepler ha
misurato dei piccoli cali di luminosità molto frequenti e non periodici uniti a due grossi cali (avvenuti
in data 5.3.2011 e 28.2.2013) che hanno prodotto un oscuramento prima del 15% e poi del 22% del flusso luminoso,
imputabili ad un oggetto estremamente grande o ad un gran numero di oggetti di
massa minore ("in formazione") in orbita attorno alla stella e
transitanti di fronte all'astro rispetto alla nostra linea di vista. Il fatto è che non si conosce nulla di così
grande in orbita attorno ad una stella che possa produrre un effetto del
genere.
I due grossi cali di luminosità sembrano intervallati da circa 750 giorni e l'ultimo evento era atteso per l'aprile 2015, ma Kepler subì un'avaria di due giroscopi che impedirono di seguire l'evento. Il prossimo evento è atteso per il maggio 2017.
E' stato stimato che per ottenere un calo di questa entità ci vorrebbe un "ostacolo" che oscurasse almeno il 50% della stella.
Ipotesi stellare - considerando il tipo di stella è da escludere una variabilità intrinseca della stella. Le stelle appartenenti a questa tipologia e classe spettrale non mostrano episodi di variabilità, tanto meno così irregolari e importanti.
I due grossi cali di luminosità sembrano intervallati da circa 750 giorni e l'ultimo evento era atteso per l'aprile 2015, ma Kepler subì un'avaria di due giroscopi che impedirono di seguire l'evento. Il prossimo evento è atteso per il maggio 2017.
E' stato stimato che per ottenere un calo di questa entità ci vorrebbe un "ostacolo" che oscurasse almeno il 50% della stella.
Ipotesi stellare - considerando il tipo di stella è da escludere una variabilità intrinseca della stella. Le stelle appartenenti a questa tipologia e classe spettrale non mostrano episodi di variabilità, tanto meno così irregolari e importanti.
Ipotesi planetaria/cometaria/asteroidale - non potendosi
trattare di una stella variabile, le ipotesi si sono concentrate immediatamente su eventuali
oggetti in orbita attorno alla stella (pianeti, asteroidi o comete) che,
rivoluzionando, transitano periodicamente di fronte alla stella rispetto alla
nostra linea di vista. Ma anche questa ragionevole ipotesi ha mostrato numerose
falle. Innanzi tutto per generare una tale irregolarità, tali corpi celesti
dovrebbero possedere orbite estremamente caotiche, a livelli mai visti fino ad
oggi. In secondo luogo l'aspetto legato al calo di luce: per poter produrre un
calo di luminosità del genere bisognerebbe avere un corpo celeste centinaia di
volte più grande di Giove ( impossibile per le teorie attuali sulla formazione
planetaria e se pensiamo che l'imponente Giove scherma solo l'1% della luce
solare! ). L'ipotesi dello sciame di comete è viziata su due fronti differenti.
Primariamente, per produrre un tale calo di luminosità bisognerebbe avere in
orbita una densità impressionante e mai vista prima di materiale asteroidale o
cometario e con ogni probabilità non si riprodurrebbe lo stesso effetto.
Secondariamente subentra l'analisi spettroscopica del sistema. Sono del tutto
assenti le emissioni tipiche di un sistema planetario con molti pianeti o molto
materiale detritico, ovvero un eccesso di emissioni infrarosse da parte della
stella e dell'ambiente a lei prossimo.
A supporto di questa teoria, anche se senza prove definitive, ci sono altre due possibili spiegazioni: la stella può aver appena catturato un campo di asteroidi (ma si ripropone il suddetto problema della massa) oppure la nube di Oort di KIC 8462852 può aver subito l'influenza gravitazionale di una nanna rossa distante solamente 885 UA, rimescolandola caoticamente ( si ripropone però il suddetto problema).
A supporto di questa teoria, anche se senza prove definitive, ci sono altre due possibili spiegazioni: la stella può aver appena catturato un campo di asteroidi (ma si ripropone il suddetto problema della massa) oppure la nube di Oort di KIC 8462852 può aver subito l'influenza gravitazionale di una nanna rossa distante solamente 885 UA, rimescolandola caoticamente ( si ripropone però il suddetto problema).
Ipotesi aliena - l'astronomo J.
Wright ( facente parte del team che ha studiato a fondo la stella) si è spinto
ad ipotizzare che a produrre quel drastico calo di luminosità sia in realtà una
megastruttura artificiale, e dunque ovviamente aliena. " Sembrerebbe quel genere di cose che ti
aspetteresti che una civiltà aliena costruisca."
Si tratterebbe infatti della (per ora..) fantascientifica Sfera di Dyson, una sorta di gabbia stellare con cui una civiltà aliena tecnologicamente molto avanzata catturerebbe parte della radiazione stellare per far fronte al proprio fabbisogno energetico.
L'ipotesi ha spiazzato, ma non sorpreso, la comunità astronomica ed è stata ovviamente enfatizzata dai media ( con gli eccessi del caso). Sta di fatto che il 19 ottobre scorso il SETI ha rivolto le antenne dei suoi radiotelescopi verso la stella, cercando di carpire un qualunque messaggio/trasmissione proveniente da quella stella.
Ad oggi, nessuna delle suddette ipotesi è ufficialmente accettata dalla comunità scientifica.
La stella è stata soprannominata informalmente "WTF Star" ( Where's The Flux?) e chiunque, sotto un buon cielo scuro può osservarla con un binocolo o con un piccolo telescopio. Tra l'altro, la rilevazione della variazione della sua luminosità dovrebbe essere nelle possibilità di strumenti amatoriali di media taglia (con tutte le accortezze del caso).
Si tratterebbe infatti della (per ora..) fantascientifica Sfera di Dyson, una sorta di gabbia stellare con cui una civiltà aliena tecnologicamente molto avanzata catturerebbe parte della radiazione stellare per far fronte al proprio fabbisogno energetico.
L'ipotesi ha spiazzato, ma non sorpreso, la comunità astronomica ed è stata ovviamente enfatizzata dai media ( con gli eccessi del caso). Sta di fatto che il 19 ottobre scorso il SETI ha rivolto le antenne dei suoi radiotelescopi verso la stella, cercando di carpire un qualunque messaggio/trasmissione proveniente da quella stella.
Ad oggi, nessuna delle suddette ipotesi è ufficialmente accettata dalla comunità scientifica.
La stella è stata soprannominata informalmente "WTF Star" ( Where's The Flux?) e chiunque, sotto un buon cielo scuro può osservarla con un binocolo o con un piccolo telescopio. Tra l'altro, la rilevazione della variazione della sua luminosità dovrebbe essere nelle possibilità di strumenti amatoriali di media taglia (con tutte le accortezze del caso).
Articolo: http://arxiv.org/pdf/1509.03622v1.pdf
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